Presentata ufficialmente al Salone di Detroit del 2004, rappresentò il primo prototipo futuristico della storia Land Rover
Con la concept car Range Stormer, Land Rover presentò ufficialmente le scelte di design per i futuri modelli ad elevate prestazioni
la Range Stormer fu una vera svolta rispetto a quanto fatto precedentemente da Land Rover e rappresentò il sempre più deciso e coraggioso approccio della casa inglese verso nuove tecnologie.
Come concept car introdusse il primo SUV sportivo nella famiglia Range Rover.
Cosi veniva presentata la Range Stormer da Matthew Taylor, Managing Director della Land Rover:
“La Range Stormer, con il suo V8 sovralimentato è un ‘assaggio’ del nostro prossimo ingresso in un segmento in rapida crescita quale è quello delle Sport Utility ad alte prestazioni. Il veicolo che esso anticipa ne riprenderà molte delle sue innovazioni stilistiche e tecnologiche. Range Stormer è un veicolo moderno, affascinante, ad elevato contenuto tecnologico. Esso è stato fortemente concepito come veicolo dalle elevate qualità stradali e, nel contempo, al vertice della classe nel fuoristrada, come d’altronde tutte le Land Rover. Uno dei suoi principali punti di forza è proprio l’ampiezza di questa bivalenza. Nei nostri veicoli futuri ci sarà una crescente quantità di tecnologie innovative, ma si tratta di tecnologie che non complicano, bensì rendono più semplice la guida.”
Design muscoloso e moderno
La concept car Range Stormer fu il veicolo dal look più sportivo che abbia mai “indossato” lo stemma Land Rover.
Nella Range Stormer furono trasferiti gli stilemi fondamentali del design Land Rover in un concetto di “auto” ad alte prestazioni che apparisse potente, muscolosa e tagliente.
Il nuovo design riprese i tipici stilemi Range Rover, come il cofano a battente alto e con le bugnature laterali, il tetto piatto, la linea di cintura diritta ed il ridotto sbalzo anteriore.
Basta una rapida occhiata ed il veicolo risulta essere senza dubbio una Land Rover, così come sono evidenti gli stessi geni della Range Rover.
I montanti sono sottili per facilitare la visibilità – un’altra qualità tipicamente Land Rover – ed il tetto è in vetro, per dare all’abitacolo luminosità e ariosità.
Invece, meno usuali rispetto alla tradizione stilistica Land Rover, dell’epoca, sono il profilo basso del tetto, la presa d’aria dinamica sul cofano motore, e gli enormi cerchi in lega forgiati da 22 pollici.
Il design fu reso più intrigante da spunti interessanti e funzionali: le portiere sono del tipo ad “ala di gabbiano” in due pezzi: la metà superiore si apre ruotando verso l’alto e in avanti, mentre quella inferiore scende andando a formare un gradino per l’abitacolo. L’azionamento delle portiere è attuato da motori elettrici. Elettrico è anche il portellone, in due pezzi. La parte superiore si alza, mentre la metà inferiore scende dietro il paraurti ottimizzando l’accesso al vano bagagli.
Il piano del vano di carico si alza e si abbassa elettricamente, assicurando un perfetto accesso al vano di carico. I fari principali sono caratterizzati dalle lenti con superficie dall’aspetto di “ghiaccio frantumato”, che assicura lo sfruttamento ottimale del potente fascio di luce generato dalle lampade Bi-xeno. Inoltre, i fari seguono la rotazione del volante, aiutando il guidatore a vedere meglio il percorso in corrispondenza delle curve.
Il design degli interni è molto ordinato, privilegiando la semplicità piuttosto che la funzione ornamentale. La plancia e la consolle centrale si sviluppano intorno agli occupanti formando un ambiente sportivo e avvolgente. Resta comunque la tradizionale posizione di guida dominante, favorita ulteriormente dall’ampia superficie vetrata e dal sedile di guida relativamente alto.
Gli interni sono caratterizzati da quattro sedili a poltroncina singola. Il loro design è al di fuori da ogni schema e si ispira al concetto del Möbius strip, con il rivestimento color cioccolato scuro, ricavato da una unica pelle.
Nell’abitacolo dominano le materie naturali, con la pelle e legno di quercia abbinati all’alluminio. Oltre che per il rivestimento dei sedili, la pelle scura è usata anche per l’elemento cilindrico superiore del cruscotto e per la consolle centrale. Per contrasto, alla sezione inferiore della plancia, i pannelli delle portiere ed il rivestimento del padiglione sono rifiniti in pelle color avorio.
L’uso della pelle si estende anche al pianale, rivestito in morbida nappa a superficie granulare. L’intelaiatura dei sedili, elemento di grande impatto nell’ambito del design dell’abitacolo, è di alluminio così come molti interruttori, i restanti dei quali sono rivestiti in pelle.
Gli strumenti sono retroilluminati e con fondo alluminio. L’indicatore livello carburante è particolarmente innovativo; al posto del classico indice a lancetta, la linea di livello scende verticalmente man mano che il serbatoio si vuota. Oltre ai due schermi DVD per i passeggeri posteriori, ve ne è un terzo davanti per visualizzare i dati del complesso sistema di informazioni e delle modalità del sistema di intrattenimento radio.
FORTE INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Le sospensioni, di tipo pneumatico, sono regolabili in altezza e completamente indipendenti, per abbinare comfort di marcia e maneggevolezza ad un impareggiabile versatilità in fuoristrada.
L’altezza di assetto variabile favorisce non solo le capacità del veicolo su strada e in fuoristrada, ma facilita anche l’accessibilità dell’abitacolo.
Il Terrain Response è un’altra delle fondamentali innovazioni introdotte sulla Stormer, dal centro progettazione e design della Land Rover situato a Gaydon, in Inghilterra. Intervenendo in modo appropriato sul set-up dell’intero veicolo, questo sistema consente di avere il massimo della stabilità e del controllo dinamico in ogni condizione di marcia su asfalto e fuoristrada.
Il Terrain Response controlla il motore (agendo anche sulla mappatura), la trasmissione, le sospensioni pneumatiche (sia come altezza di assetto sia come rigidità), le varie funzioni del controllo elettronico della trazione (inclusi il Sistema di controllo della stabilità (DSC), il sistema automatico di rallentamento in discesa (HDC) ed i freni nelle funzioni ABS e Distribuzione elettronica della forza frenante (EBD).
L’avanzata centralina di controllo del Terrain Response provvede ad abbinare fra di loro le modalità di funzionamento di tutti i sistemi, assicurando così la combinazione ottimale per affrontare quel determinato tipo di percorso.
Sotto il lungo cofano troviamo un poderoso 4.2 V8 turbocompresso, derivato dall’unità Super Charged che equipaggiava le piu’ performanti Jaguar S-Type R, XJR e XKR, con 375 cv.
La trasmissione di potenza dal motore alle quattro ruote motrici era affidata ad un raffinato cambio automatico ZF a 6 velocità. Come in tutte le Land Rover, era prevista la trazione del tipo integrale permanente.
La Range Stormer fu un miraggio automobilistico del futuro?
Assolutamente no. Anticipò nella linea e nella tendenza la Range Rover Sport, presentata nel 2005. Che seppur aveva la stessa meccanica (telaio, trasmissione, motori e gran parte della componentistica) della Discovery terza serie, riprese i tratti fondamentali della Stormer.