Secondo Wine Spectator il Dow Vintage Port è il miglior vino del 2014. 19 vini italiani nei primi 100 posti, 1° Chianti.
E’ un porto il migliore vino al mondo dell’anno: il Dow Vintage Port. Il vino di porto è prodotto esclusivamente da uve provenienti dalla regione del Douro, nel nord del Portogallo. Sono noti sette tipi fondamentali di vino di porto: il vintage è il più pregiato, prodotto con uve di una singola annata e invecchiato inizialmente per due anni in botte e poi sottoposto ad un secondo invecchiamento in bottiglia molto lungo, che può arrivare anche fino a 30 anni.
Nella Top 100 Wines of 2014 l’Italia può ritenersi più che soddisfatta con 19 vini nei primi 100 posti. L’etichetta toscana Castello di Ama, con il Chianti Classico San Lorenzo Gran Selezione 2010 è addirittura nella top ten, precisamente con il sesto posto. Dietro troviamo il Flaccianello 2011 Fontodi Colli della Toscana Centrale, al n. 14, poi al 21esimo posto si piazza il Chianti Classico Riserva 2010 Castello di Volpaia (21), marcato stretto dal Bolgheri 2011 Volpolo Podere Sapaio (22).
E ancora il Barolo 2009 Massolino alla posizione n. 24, quindi il Sangiovese-Cabernet Sauvignon Toscana 2011 Poggio al Tufo Rompicollo Tommasi alla n. 31, il Barbaresco 2010 Rabajà Giuseppe Cortese (37), il Barolo 2010 Oddero (39), il Luce della Vite 2011 Toscana (47), il Barolo 2010 Brunate Giuseppe Rinaldi (51).
In posizione 65 si piazza l’Ornellaia 2011, seguito dal Primitivo di Manduria LXXIV 2010 Feudo di Santa Croce (69), quindi il Molise Ramitello 2011 di Majo Norante (74), la Barbera d’Asti 2012 Tre Vigne Vietti (76), il Valtellina Superiore 2010 Quadrio Nino Negri (80)
e il Montepulciano d’Abruzzo 2010 Marina Cvetic San Martino Rosso Masciarelli (85).
Infine, il Sicilia Santagostino Baglio Soria Red 2011 Firriato (87), il Vino Nobile di Montepulciano 2010 Incanto Vecchia Cantina di Montepulciano (92) e l’Etna 2012 Tenuta delle Terre Nere (97).
Fa scalpore, ma non troppo, l’assenza del Brunello di Montalcino fra i 100. È un fatto insolito, specie negli ultimi anni, ma vale la pena ricordare che dal 1988, si è registrato più di una volta, sempre in concomitanza con le annate più difficili, come la 1992, la 1996 e la 2003. L’Italia si aggiudica la palma del vino più caro fra i Top 100: è proprio il Bolgheri Superiore Ornellaia 2011, che sul mercato Usa costa 240 dollari.
Wine Spectator, una delle più importanti riviste enologiche internazionali, nata nel 1976 come tabloid del San Diego Daily. I parametri di classifica di Wine Spectator sono, oltre ad una scrupolosa analisi da parte degli esperti sulla qualità, anche il valore di mercato e la disponibilità di bottiglie negli Stati Uniti. A questi parametri va aggiunto l’entusiasmo generato dal vino, definito “excitement”.