Jayne e David, una coppia di inglesi, due persone che come tutti noi lavoravano in ufficio o in un’azienda qualunque. Stanchi della routine della città e del caos quotidiano, un giorno hanno pensato di mollare tutto e partire per un giro del mondo. Era il 16 agosto del 2009.

LizzyBus02

Victoria Square Birmingham, ore 12.00, dopo 5 anni, 2 mesi e 16 giorni, 13.4250 miglia percorse attraverso 66 Paesi e 6 continenti, ritornano a casa, per essere accolti dalla loro famiglia, dagli amici e dal Sindaco. Hanno circumnavigato il globo. COMPLIMENTI!!! LizzyBus, un Defender 110 300 Tdi del 1998, è stata la loro casa per cinque anni, equipaggiato con tutto il necessario per stare all’aperto. Cucina, tenda letti, binda,verricello, snorkel, doccia e tutto quello che potete immaginare che può servire per un viaggio del genere. Compresi, naturalmente, alcuni ricambi.

Vi ricordate poi del nostro grande Nino Cirani, che negli anni Sessanta fece anche lui un grande viaggio a bordo della sua mitica Aziza 1 & 2 Series II 88” e poi 109”, partendo da Milano alla scoperta del pianeta? Fu un viaggio pieno di entusiasmo, incontri, scoperte di tribù e popoli che ancora un’auto non l’avevano mai vista.

Si dice che la prima auto vista da un quarto della popolazione della Terra fu una Land Rover.

Se si deve scegliere un mezzo per questo tipo di impegno, la scelta può essere soltanto una. e così Jayne e David scelsero il mitico Defender 300Tdi, il mezzo li ha portati in giro per chilometri e chilometri. Come Cirani ai tempi, anche loro fecero preparare per bene l’auto. Senza sistemi di elettronica che potevano provocare grossi problemi e con la semplicità del buon vecchio “Def”, il viaggio poteva essere un po’ più tranquillo sapendo che dovunque andassero per fare eventuali riparazioni, non sarebbero stati necessari ricambi troppo specifici e/o costosi. Il bello è anche questo: riparare un mezzo dovunque e con quello che hai, oltre alla capacità di improvvisare in caso di guasto.

Siera-Leone-alla-frontiera-

Lizzybus si chiama così perché inizialmente (è molto comune dare un nome alla propria Land Rover) fu chiamata elizabeth come la Regina d’Inghilterra; monta un gran portapacchi sul tetto e sembra proprio «incoronata», quindi il nipote di Jayne, il piccolo James, la chiamava sempre “LizzyBus” perché, essendo un 9 posti, poteva trasportare molte persone. «È stata una buona idea» si domanda Jayne, 50 anni, «quella di partire a bordo di un 4×4 che non avevo mai guidato prima». Lasciare i comfort della città, il lavoro ben retribuito, la famiglia. David, 48 anni, avvocato, diceva «abbiamo pochi soldi, parliamo solo l’inglese, non possiamo immaginare cosa ci aspetta lungo il viaggio, sei sicura che non stiamo per fare una cavolata?».

Vendettero tutte le loro cose, lasciarono i posti di lavoro e misero in affitto la loro casa. Gli amici scherzavano: «arriverete fino a Dover e poi si romperà la macchina», «forse arriverete in Francia». Beh, noi armati di coraggio e il pensiero fisso del «ce la faremo», siamo partiti alla scoperta dell’ignoto, carichi di roba e con il manuale Haynes per le riparazioni della macchina in caso di guasto (è diventato la nostra Bibbia).

LizzyBus04

Tutto quello che abbiamo comperato è stato preso su ebay per cercare di limitare i costi; David ha trovato a buon prezzo un serbatoio maggiorato per il carburante, contenitori di plastica per i viveri, una tenda da tetto, ha montato tutto su LizzyBus e poi, pronti per il via, ci siamo messi in strada. In più di un’occasione ci è stato detto «siete fortunati», ma parlare di fortuna non è proprio corretto.

Noi non siamo fortunati, abbiamo rinunciato a tutto quello che avevamo per vivere 24 ore al giorno a bordo di una Land Rover. Ci sono voluti sei mesi prima che ci abituassimo a guidare sul lato opposta della strada. Niente cellulare satellitare, niente Internet e, per la maggior parte del tempo, neanche elettricità o supporti di sorta.

Jayne-&-David-Mano-del-Desi

Il nostro viaggio attraverso l’Africa, l’Asia, l’Australia e poi l’America è stato duro. Essendo degli “Overlanders” cercavamo il più possibile di evitare l’asfalto e i luoghi troppo turistici. A un certo punto, sulla costa ovest dell’Africa, siamo stati fermati dai militari, poi dalla Polizia ma anche da predatori. Se non erano armati, cercavamo di ignorarli, ma una volta ci hanno inseguiti a bordo di un Taxi in Ghana.

In Bangladesh ci hanno sequestrato per 6 giorni il Defender, in Pakistan avevamo una scorta armata, in Congo hanno cercato di derubarci, al Cairo siamo rimasti intrappolati in mezzo a una folla di dimostranti e ancora bloccati nelle manifestazioni in egitto e in Siria.

Sono stata morsa due volte da un serpente in Australia, ho subito uno shock anafilattico in uruguay e, ancora, in Messico, in seguito a morsi di insetti, ho incontrato la malaria e sono stata vittima di intossicazione da cibo. David è stato più fortunato e si è beccato soltanto un’intossicazione da cibo in Kenya (è diventato comunque esperto nel farmi le punture di adrenalina sul sedere), l’ho soprannominato Doctor David.

LizzyBus invece ha subito di più: la sostituzione di due pompe dell’acqua, un alternatore, una frizione, due alberi di trasmissione, la revisione della turbina, due pinze dei freni, un parabrezza e undici gomme bucate. Oltre a essere un dottore, David è diventato anche un bravo meccanico, quindi al rientro in UK troverà sicuramente un lavoro in una qualsiasi officina di riparazioni.

LizzyBus03

Se ci domandano se l’abbiamo fatto bene questo viaggio del mondo, risponderò sicuramente: NO! Perché no? Perchè andavano fatte delle esperienze prima di partire, qualche piccola avventura, un weekend in un campeggio, o almeno qualche giorno fuori casa per capire cosa comportava vivere dentro una tenda sul tetto di una Land Rover.

Ma siamo stati spinti dalla passione e dalla curiosità, annoiati dalla solita vita chiusi dentro un ufficio dagli ultimi quindici anni, ma se avessi saputo prima a cosa sarei andata incontro, forse avrei rinunciato! David con la sua determinazione ha scoperto una nuova passione. Per entrambi è stata un’esperienza incredibile.

LizzyBus05

Il mio consiglio a chiunque stia pensando di partire, per una settimana, un mese o un anno, fatelo, non pensateci troppo, fatelo ora, non ve ne pentirete, è un’esperienza che ci insegna qualcosa. Ora che siamo tornati, siamo due persone diverse rispetto a cinque anni fa.

Abbiamo visto il mondo da dietro un parabrezza di una vecchia Land Rover: è stato meraviglioso.

LizzyBus06

Non giudicate mai, osservate, ma più di tutto abbracciate quest’esperienza, questi momenti non si possono comprare in un negozio, i ricordi resteranno con voi per tutta la vostra vita. Partite e vivete il dono di ciò che vedrete: il mondo poi non è cosi grande, ma l’esperienza che farete lungo la strada, quella sì che sarà qualcosa di grande. Non svegliatevi sperando, alzatevi e partite anche voi un giorno!

LizzyBus01

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO SU LAND ITALIA #24
Condividi con i tuoi amici