Una One Ten così non l’avevate mai vista finora, il progetto è durato 6 mesi.

Gli interni di questa One Ten sono un po’ particolari, a partire dal rivestimento dei sedili sportivi di pelle beige microforata (per una migliore ventilazione) per poi trovare la stessa tonalità su tutta la larghezza del cruscotto sia sopra che sotto. La console centrale (tunnel del cambio) e i laterali dell’interno dell’abitacolo sono rivestiti di una pelle tipo alcantara, morbida e davvero di alta qualità; anche la fascia dove viene alloggiata l’autoradio (chiamiamola così perché l’elenco delle sue funzioni è davvero molto lungo per definirla altrimenti) è rifinita con la stessa di pelle. Dispone di uno schermo da 7 pollici per il navigatore e di una telecamera fronte & retro: già, telecamere fronte e retro, per vedere dove siano posizionate le ruote anteriori sia su strade asfaltate sia in offroad, migliorando così il controllo del mezzo da parte del guidatore ed evitando di mettere i grandi pneumatici dentro dei crateri lungo il suo percorso; tutto questo si può controllare dallo schermo LCD premendo un semplice tasto virtuale. La cam posteriore serve ovviamente per i parcheggi un po’ stretti e per effettuare retromarcia nel caso di visibilità limitata (Park Assistance Camera).

Non è da sottovalutare l’impianto Audio Hi-fi SONY/CORAL di questa straordinaria vettura; i suoi 750Watt di output, chiarezza e dinamicità del suono sono la norma, soprattutto se si è un audiofilo. Il Navigatore Tom Tom completa il menu delle funzioni, oltre alle varie connessioni USB 3.0 Bluetooth. È stata installata anche una Radio CB, componente essenziale a bordo di un Land Rover.

A produrre tutta questa potenza elettrica sono le due batterie Optima gialle poste sotto i sedili, dove troviamo alloggiati i cablaggi delle centralineelettroniche di tutti i vari gadget, ben riparate dall’ambiente esterno e dall’umidità. L’interno della cabina è stato curato nel migliore dei modi per renderne l’impatto più pulito e semplice, “spartano ma con un pizzico di raffinatezza”, proprio come una 110 nasceva nei lontani anni Ottanta. La scelta e l’uso della pelle è dettata dalla volontà di mantenere integri gli interni più a lungo possibile.

Ma il bello non è solo lì, nella console centrale, è anche sotto gli occhi del guidatore che con un tocco del dito può premere uno dei tre mini pannelli LCD tondi sul quadro strumenti (Instrument Binnacle) davanti a sé. Addio ai vecchi analogici degli anni ‘70/’80 e ben arrivata alla nuova era di tecnologie moderne applicabili a qualsiasi automobile anche su 110 e 90 storiche come questa. Grazie alle sue funzioni il touch screen della PLX Instruments, azienda Americana che offre la possibilità di personalizzare i mini schermi rotondi con immagini a scelta personali o a richiesta, il guidatore può tenere sempre sott’occhio la situazione del motore V8. Il vecchio contachilometri a lancette però è rimasto tale e quale agli altri strumenti dell’epoca.

Questa 110 propone “il vecchio rimesso a nuovo” ma con un tocco di digitale, per migliorare l’esperienza di guida di un vecchio mito. Alla fine 2015 vedremo scendere dalle linee di assemblaggio a Solihull gli ultimi Defender 90/110/130, e questo segnerà la fine di un’era. Ma non credo che l’era della Defender sarà totalmente finita, come non finirà in molti di noi lo spirito d’avventura e la possibilità di assemblare qualsiasicosa sulla nostra mitica DEF (un po’ come con il Meccano degli anni 70/80 il famoso detto inglese “Bolt on bits vehicle”).

Come in questo caso, il nostro amico e proprietario ha scelto di salutare l’uscita di scena della Defender con un suo tributo personale a un mito che gli ha già fatto da compagno in passato (possiede già un 90” Td5 personalizzato), che conserva con orgoglio ed un pizzico di gelosia. La Defender vivrà per sempre se, come in questo caso, continuiamo a darle nuova vita aggiungendo nuovi accessori che terranno per sempre questo mezzo al passo con i tempi moderni, senza esagerare troppo, o semplicemente lasciandola “Basic” come mamma Land l’ha fatta.Vi ricordo che la One Ten sta in una classe tutta sua. A Class of it’s own, e che classe ragazzi!!!

Scheda tecnica prima del restauro

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Truck-Utility-Medium-GS-Cargo-Soft top.12V-4×4-Land Rover-110-V8-Petrol- 90 Bhp.
Probabilmente apparteneva alla BAOR British Army Overseas Rhein, Germania.
Motore originale: ROVER 3528cc V8 c/ Zenith Stromberg Carburetors.
Trasmissione: LT 77 Manuale 5spd + ridotte + blocco centrale (Diff Lock) + retro marcia.
Riduttore: Borg Warner con rapporti Per Land Rover 110”.
Telaio: Tipo longheroni a sezione scatolato (Ladder Frame Chassis).
Ponti: Anteriore standard LR 110” Beam Axle / Posteriore Salsbury Heavy Duty axle.
Freni: Anteriori dischi idraulici non ventilati / Posteriori idro-meccanici a tamburo. Freno di stazionamento a mano (Transmission brake): di tipo tamburo meccanico.

Sospensioni: Molle elicoidali heavy duty con Ammortizzatori telescopici idraulici. Stabilizzatore centrale ponte posteriore con giunto sferico, radius arms anteriori e posteriori.
Guida sinistra, Sterzo non servo assistito e con ammortizzatori di sterzo (Steering Damper).
Serbatoio benzina: Capacità 85Lt. con pompa elettrica interno serbatoio.
Chilometri al litro: Non Spec.
Posti a sedere: 3 anteriori all’interno della cabina e panche di legno posteriori (rear wooden bench seats numero posti non Spec.).
Massa complessiva: 3050kg in ordine di marcia.
Peso a vuoto: 2144kg
Lunghezza: 4450mm
Larghezza: 1778mm
Passo: 2794mm
Altezza da terra: 216mm
Capacità di guado: 508mm

Scheda tecnica dopo il restauro

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Motore: Range Rover P38A 4554cc V8 SAGEM con iniezione elettronica. Da 225Cv. Elettronica: Lucas 1994-1999, Ndr (1999-2002 motore: THOR, elettronica BOSCH). Gestione elettronica motore ECM riprogrammato per lavorare con parametri modificati, e software by Mark Adams Tornado Systems UK (con rimappatura del ECM 245Cv).
Cambio: Automatico ZF HP24 di tipo elettronico, con riduttore inseribile manualmente.
Riduttore: LT230 con rapporti del Discovery 2 e con blocco centrale inseribile manualmente.
Piastra in ergal (lega di alluminio) studiata e lavorata specialmente per accoppiare cambio e riduttore. Albero di collegamento tra cambio e riduttore interno, studiato e fabbricato esclusivamente per questo veicolo.
Chassis: A longheroni a sezione scatolato. Modificato supporti cambio permettendo montaggio cambio automatico tramite apposite piastre saldate ed imbullonate.
Ponti: anteriori e posteriori revisionati completamente.
Sospensioni: Molle elicoidali Heavy Duty con ammortizzatori telescopici KONI e radius arms. Rialzo più 5”. Stabilizzatore a giunto sferico centrale sul ponte posteriore Salsbury revisionato.
Sterzo: Pompa idraulica servo assistito, PAS.
Freni: idraulici anteriori a disco; idro-meccanici tamburo posteriori sostituiti a nuovo. Freno di stazionamento a mano (Transmission brake): di tipo tamburo, nuovo e revisionato.
Cerchi: ZU Rims nero opaco da 16”
Pneumatici: Yokohama Geolander da 285/75/16.
Serbatoio: n. 3; uno centrale posteriore di serie 85lt più due ausiliari montati sul lato destro dello chassis collegati tra di loro e per una capacità totale di 180lt con un’autonomia elevata nel caso di spedizioni di lunga durata.
Consumi: N/D
Massa complessiva: 3050kg in ordine di marcia.
Peso a vuoto: di serie
Lunghezza: 4450mm.
Larghezza: Da def. Passo: 2794mm.
Altezza da terra: di serie
Capacità di guado: di serie

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