Landwind presenta al Salone internazionale dell’auto di Guanghzhou la fotocopia della Land Rover Evoque. Il SUV è ispirato in maniera più che evidente alla Range Rover Evoque e da cui si allontana solo per alcune differenze estetiche di carattere marginale. Landwind X7 costa un terzo (meno di 20 mila euro) della Evoque, non ha gli interni lussuosi in pelle a legno, né la poderosa trazione integrale o il cambio a 9 marce. Ralph Speth, il direttore generale del gruppo Land Rover e Jaguar, oggi di proprietà degli indiani della Tata, annuncia una protesta formale alle autorità di Pechino: «È sconcertante vedere copie del genere in Cina, non dovrebbe mai succedere, la proprietà intellettuale della Evoque è nostra e chi la infrange deve pagarne le conseguenze, in tutto il mondo. Siamo una società che ha fatto enormi investimenti in Cina, abbiamo piani di sviluppo precisi e fabbriche da aprire .Cose simili mettono a rischio il business, dobbiamo trovare un rimedio. Non credo che il governo cinese sia contento se viene minata la credibilità del paese».

Chi c’è dietro LandWind? In realtà si tratta di una joint venture tra Changan Auto e Jiangling Motors Corporation. La prima produce due milioni di auto all’anno in joint venture con Ford, PSA Peugeot Citroen e Suzuki.

 

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